consegna gratuita per ordini superiori ai 39 euro
0

Riepilogo carrello

Il tuo carrello è vuoto

Prodotti nel carrello: 0
Totale prodotti: € 0,00

Prosegui al carrello

Il caffè in Brasile

19/04/2018

Leader nel mondo per produzione di Caffè, il Brasile è considerato un vero gigante in questo mercato: a testimoniarlo sono i dati, che attestano come la produzione copra oltre il 30% di quella mondiale. Ben poca cosa, se si considera che nei primi del ‘900 il Brasile copriva l’80% della coltivazione mondiale, scesa in seguito alla continua produzione di altri paesi.

Ancora oggi, il caffè rappresenta comunque per il paese una delle produzioni da coltivazione di esportazione più rilevanti: coltivato nella zona climatica tropicale e subtropicale, la qualità del caffè è molto apprezzata ed è tra le più rinomate al mondo. Scopriamo storia e curiosità del caffè in Brasile!

Un po’ di storia…

Contrariamente a quanto si pensa, la pianta del caffè non è originaria del Brasile bensì dell’Etiopia e giunse nel paese in tempi relativamente recenti. Infatti, pare che sia stato importato nel Settecento dalla Guyana francese: la tradizione narra che un diplomatico portoghese, Melo Palheta, sedusse la moglie del governatore della Guyana e donò alla donna un mazzo di fiori contenente al suo interno anche alcuni chicchi di caffè. Proprio grazie a quel mazzo di fiori il caffè giunse quindi in terra brasiliana e da lì ebbero origine le piantine.

In seguito la coltivazione iniziò a svilupparsi anche nelle terre brasiliane, a cominciare dalla regione settentrionale fino ad estendersi in tutto il Brasile. Il caffè in breve tempo divenne molto popolare e nel giro di cinquant’anni si espanse in proporzioni strepitose. Purtroppo, nel corso del 1800, le cose cominciarono a cambiare e le crisi finanziarie dovute alla sovrapproduzione rischiarono di far cadere il Brasile nella povertà assoluta. Per fortuna, l’apertura del mercato degli USA salvò il Brasile e ad oggi la produzione è controllata e regolata secondo la quantità dei destinatari dell’esportazione.

Tipi di caffè e zone di coltivazione

La produzione del caffè in Brasile è improntata principalmente sull’arabica naturale, ma negli ultimi anni anche la produzione di robusta si sta espandendo. Anche se diffuso in moltissimi stati, il grosso della produzione si concentra negli Stati di Minas Gerais, Sao Paolo, Paranà ed Espirito Santo e il caffè senza dubbio più conosciuto è il Santos. Questo caffè prende il nome dall’omonimo porto brasiliano, considerato da sempre il perno del business delle esportazioni del paese. E questo ormai da tempo immemorabile.

Molto conosciuto è anche il Rio, che un tempo indicava una qualità di caffè prodotta nello stato di Rio de Janeiro, mentre oggi viene prodotto anche nella Zona da Mata, una regione del Minas Gerais, e nello stato di Espirto Santo e viene commercializzato col nome Rio Minas. Anche la qualità robusta nota come Conilon è molto apprezzata e la sua produzione è destinata a crescere. La qualità di questo caffè, coltivato soprattutto nell’Espirito Santo, è destinato in gran parte per la produzione di caffè solubile.

Una zona più recente di coltivazione del caffè è Cerrado Mineiro, situata nel nord del Brasile. In quest’area la produttività raggiunge picchi elevati grazie alle condizioni meteo più favorevoli, alle superfici pianeggianti e al raccolto facilitato dai mezzi meccanici, che garantisce grazie alla selezione sempre un raccolto di qualità. I sistemi di irrigazione a goccia danno alle piante la giusta acqua e il risultato è un’ottima e omogenea qualità del caffè. La classificazione dei caffè brasiliani è regolata dal COB (Classificacao Original Brasilera) e, accanto alla dicitura Santos compaiono zona di origine, dimensioni del chicco, sapore e raccolto.

Trattamento del caffè in Brasile

La modalità di lavorazione del caffè brasiliano in genere preve3de l’esonero della fase riguardante il lavaggio. Infatti, anche se questa fase conferisce al prodotto un retrogusto più aromatico, non vi è alcun riguardo alla gradevole fragranza che conserva l’Arabica brasiliana. Oggi, i metodi di lavorazione del caffè brasiliano vanno dai più tradizionali metodo a secco e pulped natural ai più innovativi come red honey e a doppia fermentazione.

Il caffè brasiliano e la sua delicata nota acidula

Grandi consumatori di caffè, i brasiliani amano bere questa bevanda tanto da consumarne circa la metà. Tutti i caffè brasiliani si distinguono per la delicata nota acidula e sono ideali per estrazioni in espresso tanto da essere utilizzati nella maggior parte delle miscele che troviamo nei bar.

Il caffè brasiliano ha un gusto intenso, un aroma dolce e spesso presenta spesso note di cioccolato e noci. Semplice da preparare, è in grado di soddisfare anche i palati più esigenti grazie alla dolcezza e originalità del suo aroma.

Considerato una via di mezzo tra il cappuccino e l’espresso, il caffè brasiliano è adatto da gustare sia durante le calde d’estate che durante le giornate rigide dell’inverno. Ma cosa è il caffè brasiliano? Si tratta di una bevanda a base di caffè caratterizzata dal gusto intenso dato dalla punta alcolica del Baileys, e dal particolare effetto stratificato.

Come si prepara il caffè brasiliano

Gli ingredienti preparare il caffè brasiliano sono: un po’ di zucchero, latte, cacao e caffè.

La prima fase di preparazione del caffè brasiliano prevede la montatura del latte. Quindi, prima di tutto montare il latte sino ad ottenere un composto spumoso, quasi simile alla panna.

Versare un cucchiaino di zucchero in un bicchiere piccolo di vetro, aggiungere la spuma di latte, poi il caffè caldo ed infine spolverare con una bella manciata di cacao amaro. A piacere aggiungere una punta di Bayles.

Per ottenere un risultato perfetto è indispensabile versare il caffè caldo avendo cura di farlo scivolare sotto la spuma, fino a raggiungere il fondo del bicchiere.

Il caffè a filtro per gustare un sapore brasiliano autentico

Per gustare il sapore autentico del caffè brasiliano l’ideale è prepararlo con la tecnica del filtro. Per ogni tazzina servono un bollitore per l’acqua, un filtro da caffè monouso dotato di supporto e 4 o 5 cucchiai di polvere di caffè.

Portare a bollore mezzo litro d’acqua; nell’attesa, inserire il filtro nel suo supporto e mettere il tutto su un bicchiere in cui raccogliere l’acqua in eccesso. Quando l’acqua è pronta inumidire il filtro, poi mettere questo direttamente sulla tazzina, aggiungere la polvere di caffè e versare l’acqua bollente. Per avere un caffè zuccherato non mettere lo zucchero nel filtro ma aggiungerlo dopo nella tazzina. Per un gusto speziato aggiungere un pizzico di cacao e cannella e voilà, il caffè è pronto da gustare!