Il caffè è la bevanda senza dubbio più consumata al mondo, ma anche quella dalle origini più incerte. Appartenente alla famiglia delle Rubiacee, la pianta del caffè non ha in fatti origini certe, ma pare che quasi certamente si sia diffusa nel mondo arabo prima di giungere in Europa.
Da buon amante del caffè ho deciso di ampliare la mia conoscenza al riguardo e ho scoperto, con grande meraviglia, che il caffè non è solo brasiliano, non lo sapevate? Fino a qualche tempo fa neppure io.
Proprio così, nella mia mente non era mai balenato il pensiero che il caffè potesse essere coltivato in altre nazioni del mondo: ho invece scoperto, con mio grande stupore, che, secondo le statistiche dell'International Coffee Organization, i maggiori produttori mondiali di caffè, oltre ovviamente al Brasile, sono il Vietnam, la Colombia e l'Indonesia. A seguire vi sono anche Messico, Guatemala, Honduras, Perù, Etiopia, India.
Perché allora la coltivazione del caffè è stata sempre associata al Brasile?
Beh, magari perché le prime coltivazioni iniziarono proprio in questa grande nazione nel 1727, ma dobbiamo sottolineare che allora, e fino al 1888, la coltivazione del caffè dipese sempre dalla schiavitù.
In realtà, la pianta di Coffea è originaria dell'antica provincia di Kaffa/Kefa situata nel Sudovest dell'Etiopia, attorno a Gimma, e la sua diffusione si allargò dall'impero ottomano ai Balcani, alla penisola italiana e al resto del continente europeo, al Sudest asiatico fino alle Americhe.
Fanno parte del genere Coffea oltre 100 specie di caffè
E’ così, all’interno del genere Coffea sono state identificate oltre 100 specie, diverse per origine e coltivazione, ma le più diffuse in assoluto sono l’Arabica e la Robusta, rispettivamente note anche come Coffea arabica e Coffea canephora, entrambe coltivate su larga scala.
Ma cosa rende diverse le varie specie?
Provo a spiegarvelo: Innanzi tutto differiscono per il contenuto di caffeina che contengono, poi anche per il gusto e l’adattabilità a climi e terreni diversi da quelli da cui hanno avuto origine. Ogni specie di caffè ha quindi un sapore diverso, a me piace tantissimo gustare le varietà dei caffè ogni uno mi lascia un retrogusto diverso e inconfondibile, che può essere dolce e intenso come quello cubano, o speziato come quello coltivato in alcune zone dell’Etiopia, dove cresce una delle varietà di Arabica più pregiate del mondo.
L’Arabica comprende comunque diverse varietà e rappresenta oltre il 70% del caffè prodotto nel mondo, come testimoniano i dati forniti dall'International Coffee Organization, non me li sono mica inventati io, dimostrano come la produzione della specie arabica nel 2016 sia stata il doppio di quella robusta, segno che è la specie in assoluto più coltivata al mondo.
Miscele dal sapore unico derivanti da aree ben precise
Nonostante le miscele moderne anche esse vanno pari passo con la modernità, rischiano di far sembrare i sapori standardizzati, esistono anche miscele grazie alle quali è possibile riscoprire le caratteristiche organolettiche specifiche di ogni singola varietà di caffè. Esistono infatti caffè provenienti da una zona geografica ben precisa e comprendenti tutte le proprietà del territorio e dell’ambiente in cui vengono coltivati, una eccezionale occasione per i buongustai che come me hanno il desiderio di assaporare un caffè dal gusto e dal sapore ben diverso dai comuni caffè che beviamo. Queste specie di caffè, note come monorigine, “non è una parolaccia” speciali caffè diversi per le tecniche di coltivazione e lavorazione che vengono fatte sul campo e che danno vita a bevande straordinarie, che degustate consentono di viaggiare da un luogo all’altro assaporando le peculiarità di regioni come India, Cuba, Nepal, Jamaica e altri luoghi magici, visto si può fare il giro del mondo anche gustando un buon caffè.
Reperire le miscele è facile con Espresso therapy, che si pone come un concetto, un’idea…..per assaporare i caffè non solo per come siamo abituati a farlo (o ci hanno abituato), ma in particolare per esplorare la ricchezza di aromi che i caffè del mondo possono dare. A tutti noi con una semplice tazzina!
Giusy P.
Luigi Pugliese